Non appena la notizia della disponibilità del vaccino anti-SARSCoV2 ha iniziato a essere diffusa dai media è iniziata la dissertazione sui social dei laureati “all’Università della Strada” o “all’Università della Vita” per mettere in guardia dai possibili effetti nocivi che esso potrebbe avere.
Tutti costoro, l’esercito di scienziati del web, tuttavia, non esita un attimo a assumere il Plasil se hanno vomito, l’Augmentin o la Tachipirina se hanno un po’ di febbre, lo Xanax se non riescono a prendere sonno o il Toradol se hanno un po’ di dolore.
Mi chiedo quanti di costoro abbiano assistito a una crisi extrapiramidale da Plasil, quanti abbiano mai visto una crisi anafilattica da betalattamine o da FANS, quanti ancora abbiano sentito anche solo parlare degli effetti paradossi delle benzodiazepine, quanti abbiano studiato la “torsione di punta” da macrolidi e l’allungamento del QT da idrossiclorochina e quanti, infine, abbiano una minima cognizione scientifica o anche soltanto di pratica medica, per potere con tanta leggerezza assumere – e non di rado suggerire – farmaci e molecole di cui conoscono a stento il nome?
Il vaccino che ci accingiamo a ricevere ha superato (come tutti i farmaci e, soprattutto, come tutti i vaccini) test di sicurezza e di affidabilità che ne hanno consentito la commercializzazione e l’introduzione nei prontuari terapeutici.
Purtroppo, ancora oggi, si paga il prezzo di prese di posizione antiscientifiche di certi comici che hanno assunto ruoli politici i quali hanno instillato nell’opinione pubblica idee e concetti che nulla hanno di scientifico, ma che sanno ben parlare alle fobie (paradosse) delle persone.
Detto questo, domani sarò tra i primi a vaccinarmi con buona pace dei NoVax.
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