Dopo svariate settimane di campagna referendaria, credo di essere nelle condizioni di potere stilare una classifica degli elettori che, il 20 e 21 settembre, diranno Sì al massacro del Parlamento.
Probabilmente è una mia deviazione professionale, perché cerco la collocazione tassonomica per spiegare gli eventi; alla fine li ho raggruppati così:
Quelli iscritti alla piattaforma Rousseau e i simpatizzanti grillini, sono tanti ma non la maggioranza.
Quelli che leggono ogni giorno (ma anche sporadicamente) “Il Fatto Quotidiano”, sono i più numerosi e sono quelli che non si documentano preferendo utilizzare ciò che il loro giornale scrive; a loro basta, sono fatti così.
Quelli che hanno atteso per anni “un favore personale” da un politico (uno qualsiasi, non importa), non l’hanno ricevuto e quindi per loro va bene tagliare. Grande logica!
Quelli che, siccome hanno vissuto una vita miserabile, e non mi riferisco alla miseria economica ovviamente, trovano succulenta la vendetta contro il resto della società. E tagliano. Anche qui, grande logica!
Quelli che sono fedeli alla linea (del PD) per cui se il segretario dice che il sole domani sorgerà a ovest, per loro sicuramente sarà così. Mah!
Quelli che non vogliono perdere il reddito di cittadinanza per cui meglio non rischiare. Si può capire.
Quelli che pensano che votando No possa cadere il governo. Uno glielo spiega che i governi cadono quando perdono la maggioranza parlamentare però, siccome l’ha detto Travaglio, meglio non rischiare.
Quelli che si documentano, ovviamente su Facebook o altri social, che fino a ieri erano allenatori della Nazionale di calcio e adesso possono tranquillamente esprimersi da costituzionalisti. Ce ne sono più di quanto si possa immaginare.
Quelli che dicono “da qualche parte si deve iniziare” e scelgono di iniziare dalla fine, dall’effetto piuttosto che dalle cause. Ovvio, no?
Quelli che si sentono “riformisti” (non sono tanti, in verità), che hanno votato Sì alla riforma di Renzi e quindi adesso votano ancora Sì. Non hanno capito niente né della prima, né della seconda riforma.
Dimentico qualcuno?